Cosa sono gli NZEB e quali sono i vantaggi di un edificio a energia “quasi” zero

I consumi energetici principali degli edifici includono il riscaldamento, il raffreddamento, la produzione di acqua calda, l'illuminazione e l'uso di dispositivi elettronici, nonché la ventilazione meccanica. Per raggiungere lo standard NZEB, è necessario adottare soluzioni tecnologiche e progettuali volte a ridurre al minimo questi consumi e a soddisfare la domanda energetica residua tramite l'utilizzo di energie rinnovabili.
Grazie a interventi di riqualificazione efficiente, è possibile trasformare anche gli edifici esistenti in edifici ad alta efficienza energetica, raggiungendo la classe A o addirittura lo standard NZEB. Un edificio NZEB è progettato in modo sostenibile e bioclimatico, integrato nel contesto circostante, ben isolato e orientato correttamente per sfruttare al massimo le risorse naturali come il sole e il vento. Inoltre, è alimentato da fonti di energia rinnovabile e dotato di impianti tecnologicamente avanzati.
Per raggiungere gli standard NZEB, è fondamentale minimizzare le dispersioni di calore, garantire una buona ventilazione naturale e sfruttare strategie di raffreddamento passivo. Il termine NZEB è stato introdotto per la prima volta nell'ambito delle Direttive Europee sull'Efficienza Energetica degli Edifici (EPBD) pubblicate diversi anni fa. Gli Stati membri sono stati successivamente tenuti a promulgare normative nazionali per promuovere la realizzazione di edifici ad alta efficienza energetica.
Secondo la Direttiva Europea 2010/31/UE, anche conosciuta come EPBD, è previsto che tutti i nuovi edifici pubblici e privati debbano raggiungere lo standard NZEB entro determinati limiti temporali. Tale requisito inizia con gli edifici pubblici e successivamente si applica anche agli edifici privati. Inoltre, la direttiva prevede che ogni paese sviluppi piani specifici per promuovere l'aumento degli edifici NZEB, stabilendo obiettivi e incentivazioni a livello locale, tenendo conto delle tradizioni e delle peculiarità regionali.